Sophie Griebel, Contatto: sophie-benjamesgriebel.com/transgender

Col senno di poi, Sophie Griebel, 29, si rammarica di aver voluto cambiare sesso e ha nel frattempo fatto il possibile per annullare gli effetti degli interventi cui si è sottoposta. Ora mette in guardia genitori e insegnanti. L’Associazione Iniziativa di protezione ha chiesto a Sophie Griebel di parlare della sua esperienza.

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
È giusto tematizzare il cambiamento di genere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia ed elementari?

Sophie Griebel:
No. Gli istituti educativi in buona parte già non assolvono il loro mandato; perciò, non dovrebbero nemmeno avere il permesso di interferire nella sfera intima, e dunque privata, dei minori. I bambini hanno il diritto di sviluppare liberamente la loro sessualità senza essere influenzati da insegnanti che trasmettono loro la loro visione di come dovrebbero stare le cose! Altrimenti, gli insegnanti prima o poi finirebbero per trasmettere ai bambini anche le loro fantasie sessuali. Dove porterebbe tutto questo? Chiunque dice che un insegnante non farebbe mai nulla del genere dovrebbe togliersi le fette di salame dagli occhi! Per fermare tutto questo, i genitori devono reagire e difendere i loro figli. E lo devono fare anche gli insegnanti che non hanno ancora perso il senno. Invadere quest’area, la più sensibile di ogni bambino, è un crimine e non ha nulla a che vedere con i compiti educativi!

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
L’educazione sessuale «moderna» dice che il «cambiamento di genere» non è problematico. Qual è la sua esperienza?

Sophie Griebel:
Anzitutto, non è possibile effettuare veri cambiamenti di sesso, perché, nonostante gli interventi chirurgici, la costituzione corporea rimane sostanzialmente la stessa. Purtroppo, molte persone sono diventate così arroganti da credere di poter comandare sulla natura. La condizione transgender, tuttavia, non è naturale, è un costrutto del tutto artificiale. E testimonia della povertà di spirito di coloro che credono di essere più potenti del Creato. Molte persone hanno perso il rispetto per la natura e il Creato. L’educazione sessuale moderna non è altro che un attacco frontale all’innocenza dei bambini e rappresenta, infatti, un veicolo per controllare agevolmente i bambini e trasformarli in schiavi fino a quando, come ogni persona trans, vendono la loro identità, e quindi la loro vita, ad altri!

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
L’ideologia gender vuole insegnare ai bambini che i concetti di «maschio» e «femmina» sono solo due fra molte varianti possibili di genere. Cosa ne pensa?

Sophie Griebel:
Una madre un giorno mi disse che suo figlio era tornato da scuola in preda alla confusione. Diceva che in fondo si sentiva a suo agio nel suo corpo e di non avere la sensazione di essere nel corpo sbagliato. La madre era scioccata, poiché non era avvenuto nulla in casa che potesse dare adito a una simile affermazione. Il figlio riferì che un docente gli aveva dato a intendere di avere visto in lui i segnali di un comportamento transessuale. La madre reagì iscrivendo prontamente suo figlio a una scuola privata.

Qui serve l’aiuto professionale dello psicologo, non del chirurgo!

Gli interventi di riassegnazione del genere attraverso la somministrazione di bloccanti della pubertà, contro-ormoni e operazioni di cambio del sesso sono in aumento in Svizzera. Come si evince dalla mozione 23.4408 «Stop all’ideologia gender. Proteggere (almeno) i minorenni da interventi di cambiamento di sesso avventati» del Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri dello scorso dicembre, il numero di operazioni di cambio del sesso è più che raddoppiato negli ultimi tre anni. Secondo quadri, nel solo 2022 ne sono state eseguite 500, un record inglorioso che indica un business in costante crescita e che solleva molte domande, soprattutto perché il 54% delle persone operate aveva tra i 15 e i 24 anni. Mancano cifre più recenti.

Parallelamente aumenta anche il numero di quanti si sono pentiti del passo compiuto e intraprendono pertanto un percorso di «detransizione» che però ben difficilmente può essere completo, poiché molte delle modifiche effettuate sono irreversibili. L’esempio più recente è probabilmente quello della donna trans più nota della Svizzera, Nadia Brönimann, che 27 anni fa, accompagnata da un team della SRF, si è sottoposta a un intervento per «cambiare» il suo sesso biologico. Oggi non si sottoporrebbe più al bisturi. Gli studi mostrano inoltre che circa la metà dei giovani trans tenta il suicidio. La Brönimann stessa aveva tentato, invano, di togliersi la vita nel 2004. Molti casi tragici mostrano che il trattamento psicoterapeutico delle persone affette da «disforia di genere» deve trovare nuovamente maggiore spazio. Ormoni e bisturi non sono la soluzione, soprattutto per i minorenni.

Il Consiglio federale, tuttavia, non vuole saperne, e come si evince dalla sua presa di posizione, respinge la mozione adducendo le seguenti motivazioni: «Nella maggior parte dei casi, il trattamento è svolto da un team interdisciplinare, che valuta la situazione dal punto di vista medico, psicologico e medico-etico. Il team può riferirsi a direttive e raccomandazioni internazionali, (p. es. le direttive della World Professional Association for Transgender Health WPATH, USA)». Secondo il Consiglio federale, queste linee guida sono «di norma elaborate congiuntamente da tutte le associazioni mediche specialistiche interessate e basate sulle attuali conoscenze scientifiche».

Scandalo WPATH
A quanto pare, il Consiglio federale non è a conoscenza dello scandalo sorto negli Stati Uniti attorno ai WPATHfiles e che si riferisce a documenti e discussioni interne trapelati di recente. Sebbene fosse noto che bambini e adolescenti non erano in grado di comprendere pienamente la portata degli interventi, quest’ultimi sono comunque stati trattati con alte dosi di ormoni e sottoposti a operazioni irreversibili da medici di spicco, che hanno messo in conto l’eventualità di gravi effetti collaterali come problemi di salute fisici e mentali, infertilità, osteoporosi o cancro nei minori. I medici erano a conoscenza della natura sperimentale degli interventi che svolgevano su dei minori che dovevano, in realtà, tutelare. Ciononostante, hanno continuato a dispensare trattamenti rischiosi. I critici hanno sottolineato che era stata data la priorità agli interventi chirurgici senza che fossero prima stati svolti adeguati approfondimenti dello stato di salute mentale dei minori.

Contattate l’Associazione Iniziativa di protezione se viene propagandata l’ideologia transgender nella scuola di vostro figlio o vostra figlia. Per il loro bene!

Ex consigliera nazionale Andrea Geissbühler, Docente di scuola dell’infanzia, agente di polizia, Presidente dell’Associazione Iniziativa di protezione, Bäriswil (BE)

La «educazione sessuale completa» proposta dall’OMS e dall’IPPF1 considera il bambino un «essere sessuale» fin dalla nascita, che va pertanto introdotto alle attività sessuali. Già in età di asilo nido, i bambini andrebbero «informati» sulla masturbazione e dovrebbero «sperimentare il piacere sessuale». Una simile forma di insegnamento non protegge i bambini, bensì li espone a un aumentato rischio di subire abusi sessuali. Abbiamo chiesto un parere al vescovo ausiliare Marian Eleganti.

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
Molte istituzioni si confrontano col tema degli abusi sessuali. La Chiesa cattolica pubblica da anni rapporti su come sta affrontando la questione. Le istituzioni scolastiche statali dispongono di un elenco nazionale dei docenti pedofili non abilitati all’insegnamento, che però non è completo. Nel frattempo, un’educazione sessuale pedofila si sta insinuando sempre più in profondità nelle strutture che si occupano dei più piccoli, senza incontrare ostacoli. Qual è la dimensione spirituale che vi sta dietro?

Vescovo ausiliare emerito Dr. Marian Eleganti:
La pedagogia sessuale secolare è dichiaratamente non spirituale nel senso tecnico della parola. Da un punto di vista spirituale, dietro ogni falsità e teoria distruttiva per l’umanità si cela la realtà demoniaca del male. La Sacra Scrittura definisce Satana come assassino e bugiardo per eccellenza fin dal principio. Ispira molte teorie e i loro propagandisti in modo intelligente e raffinato, avvolgendo tutto in belle parole e nobili obiettivi. La degenerazione viene presentata come un guadagno. Sarebbe ingenuo ignorare e banalizzare tutto questo. Al male piace apparire vestito di luce e illuminazione.

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
Nelle società occidentali, ciò che è giusto o sbagliato, il bene e il male, sembrano essere diventate questioni relative. Sempre più esponenti della scienza, della politica, dell’economia, della Chiesa e della cultura sono preda dell’apatia morale. Dove andremo a finire senza il sostegno della morale cristiana?

Vescovo ausiliare emerito Dr. Marian Eleganti:
Si può vedere il male dai suoi frutti, anche con gli occhi della ragione. In questo senso la fede non è un prerequisito. L’educazione sessuale proposta dagli organismi citati in precedenza è guidata dagli interessi, è un prodotto fatto da adulti che si assumono gravi responsabilità riguardo all’integrità dei bambini e degli adolescenti. Inoltre, è fallace e ascientifica. Pedagoghi rinomati la rifiutano. Fino a una certa età, i bambini non mostrano alcun interesse per le pratiche insegnate loro dagli adulti. I genitori devono opporsi per il bene dei loro figli. Ciò che sta accadendo nell’ambito dell’educazione sessuale nelle scuole e nelle camerette intime degli asili nido è allarmante. Bisogna avere il paraocchi per ritenerla una cosa buona.

INIZIATIVA DI PROTEZIONE – ATTUALITÀ:
Organizzazioni internazionali come l’OMS e l’IPPF promuovono il diritto di sperimentare la sessualità fin dalla nascita. Come possono rafforzarsi spiritualmente docenti, genitori e bambini per resistere al male e promuovere il bene?

Vescovo ausiliare emerito Dr. Marian Eleganti:
Dobbiamo respingere e combattere l’educazione sessuale promossa da queste organizzazioni, che sono ostaggio delle lobby e dei grandi capitali. Occorrono buon senso e un’informazione capillare e continua sui veri artefici dietro le quinte. I genitori sentono istintivamente cosa è buono per i loro figli. Non dobbiamo delegare questo compito a simili organizzazioni o allo Stato, limitando di conseguenza i diritti dei genitori. Ai genitori dico: lottate per i vostri diritti e i vostri figli! Organizzatevi!

1 IPPF: International Planned Parenthood Federation

Del Prof. David Engels

Lo storico e pubblicista belga Prof. Dr. David Engels scrive in esclusiva in questo numero di «Iniziativa di protezione – Attualità» sui retroscena intellettuali della «moderna» educazione sessuale.

Che si tratti dell’apertura dei Giochi del Commonwealth o dei Giochi Olimpici, dell’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest, dell’opera «Sancta», delle opere dell’acclamata artista Marina Abramović o del recente spettacolo di strada a Tolosa «La porte des ténèbres», non passa mese senza che il pubblico si trovi confrontato a temi «artistici» che deridono la fede cristiana o alludono apertamente a contenuti satanici, trovando poi, curiosamente, l’elogio dei media, delle istituzioni educative e delle élite politiche.

Il male sta nell’uomo
L’apocalisse, il vitello d’oro, l’esaltazione della violenza, le distorsioni blasfeme della vita di Cristo, i demoni antichi o dell’Antico Testamento, la banalizzazione di pratiche sessuali innaturali, la glorificazione del diavolo, e nel mezzo, a volte in veste di spettatori, a volte di attori, ma comunque sempre forzati dalle autorità di turno, i bambini. Cosa sta succedendo?

Il male è insito nella natura umana stessa, e la tentazione di fare del diabolico «non serviam»* anche il motto della propria vita è vecchia tanto quanto la storia stessa, risalendo al primo uomo che fece cattivo uso della sua divina capacità di libero arbitrio. Tuttavia, l’onnipresenza del male non deve offuscare la nostra consapevolezza del fatto che, al di là della ricorrente inclinazione all’antidivino, vi siano fasi storiche contraddistinte da una maggiore o minore intensità di tale propensione.

Un cambiamento radicale a partire dal XVI secolo
Senza voler sminuire le tante testimonianze di fede, speranza e amore nel mondo di oggi, bisogna ammettere che raramente nella storia del mondo occidentale abbiamo assistito a una presenza tale di simboli che possono essere descritti solo come «satanici». Questi simboli vanno di pari passo con la banalizzazione di comportamenti che possono essere intesi solo come una consapevole e radicale inversione di tutto ciò che ha contraddistinto la nostra civilizzazione per secoli, se non millenni.

Le ragioni sono ovvie: al più tardi a partire dal XVI secolo si stava delineando una svolta radicale che ha portato a sostituire Dio con l’uomo, l’interiorità con l’espansione, la tradizione con la ragione – un «umanesimo» che nel corso del tempo ha assunto sempre più vita propria e, con la scomparsa degli ultimi residui di tradizione e decenza, ha prodotto lo spirito «woke»* che oggi domina l’Occidente. Uno spirito suppostamente laico e ateo, che si caratterizza de facto per lo stesso autocompiacimento che sta alla base del diabolico. Non c’è quindi da meravigliarsi se il linguaggio formale del satanismo, compreso il fascino per tutto ciò che è tradizionalmente proibito, si faccia sempre più strada in quella che solo in apparenza è una «moderna» ideologia e manifesti una crescente concomitanza tra modernismo e satanismo, un aspetto da sempre intrinseco nel cosiddetto «illuminismo» e nella sua consapevole idealizzazione di Prometeo* e Lucifero, i veri eroi di quel movimento.

La predilezione del male: pervertire i bambini
Non c’è quindi da meravigliarsi che questo programma antidivino sia già arrivato nelle scuole, anzi, che le scuole siano diventate il vero campo di battaglia di questo conflitto. Si tratta di nient’altro che della tanto invocata «sovranità sull’educazione dei bambini», e questo in un momento in cui gli ultimi residui della tradizione occidentale e della fede cristiana sono quasi completamente scomparsi. L’obiettivo di questo programma, perciò, è non solo rovinare l’innocenza dei bambini – da sempre una delle predilezioni del male – ma anche creare «un uomo nuovo», che dovrebbe staccarsi da ogni trascendenza e perdersi completamente nel paradosso della modernità, da un lato riducendosi a nulla più che un animale, dall’altro perseguendo però innaturali fantasie di megalomaniacale* onnipotenza. L’insaziabile desiderio dell’uomo di verità, bontà e bellezza viene stravolto fino all’irriconoscibilità dalle più svariate ideologie «trans», degenerando in incubi di immortalità digitale, nella manipolazione eugenetica, nell’ibridazione tra uomo e macchina e nella tragica negazione della sessualità naturale per sfociare infine in una realtà completamente distopica*.

Appello a tutti ad opporsi
Diventa perciò più importante che mai opporsi – negli asili nido, nei vari ordini di scuola, a casa, sul lavoro, in pubblico, nelle chiese e nella cerchia familiare. Opporsi alla banalizzazione del male minimizzandolo, guardando dall’altra parte o riferendosi al «progresso», se non addirittura alla «scienza». Opporsi alla perversione dei bambini abituandoli, già in tenera età, ad una sessualità abnorme, alla blasfemia e all’odio di sé. Opporsi alla crescente trasformazione del mondo in una miscela di Sodoma e Babele, con all’orizzonte una fine analogamente spettrale a quella toccata ai suoi predecessori biblici. Perché è esattamente questa l’intenzione del Maligno: dimostrare che la creatura di Dio non soddisfa le speranze riposte in lei e che perciò il Maligno, rifiutando di adorarla, aveva ragione. Ciò che il Maligno vuole non è raggiungere una nuova stabilità antitetica a Dio, bensì il naufragio dell’umanità. Impedire tutto ciò non è solo una lotta pubblica, ma soprattutto una lotta che si svolge nella sfera privata – alla quale nessuno può sottrarsi, per quanto difficoltosa possa essere la sua personale condizione economica o sociale.

*SPIEGAZIONE DELLE PAROLE:

Non serviam: (latino: ‘non servirò’) è una frase generalmente attribuita a Lucifero.

Ideologia woke: originariamente utilizzata per attirare l’attenzione sulla discriminazione razziale, oggi indica linguaggio e comportamenti corretti nell’area politica di sinistra.

Prometeo: figura della mitologia greca. In quanto Titano, è soggetto a Zeus, padre degli dèi. A causa della sua disobbedienza, per ordine di Zeus viene incatenato ed esiliato nelle desolate montagne del Caucaso.

Megalomania: mania di grandezza, perdita di contatto con la realtà.

Distopia: desolazione, luogo triste e spoglio. La distopia è l’opposto di dell’utopia, che punta ad un futuro radioso e pacifico.

Il 1° novembre 2024 è entrata in vigore in Germania la legge sull’autodeterminazione. Donne e bambine devono ora stare attente quando usano un servizio igienico pubblico. Nei locali di ristoranti, alberghi, negozi, cinema, bagni termali o saune finora riservate al gentil sesso, può ora entrare, in qualsiasi momento, una specie particolare di uomo: la «donna trans». Palese il rischio di violenze e abusi ad opera di criminali sessuali. Il mancato rispetto della legge sull’autodeterminazione può inoltre essere sanzionato con multe elevate.

Da inizio novembre, in Germania ogni cittadino può modificare a piacimento il proprio genere e nome con una semplice richiesta a voce. Non servono esami medici o psicologici. E la legge si applica anche ai minori! Per i bambini da 0 a 14 anni di età, solo i genitori possono richiedere il cambiamento di genere presso l’ufficio dello stato civile. Gli adolescenti a partire dai 14 anni possono invece farne richiesta autonomamente. In caso di disaccordo con i genitori, interviene un tribunale familiare, che con sentenza giudiziale potrà approvare la richiesta di cambiamento del genere e del nome al posto dei genitori.

Numerosi medici, giuristi e raggruppamenti femministi e cristiani respingono la legge sull’autodeterminazione per importanti motivi.

Persino la relatrice speciale giordana delle Nazioni Unite per la violenza contro le donne e le ragazze, Reem Alsalem, invita la Germania a porre immediatamente in atto misure a tutela degli spazi riservati alle donne, citando la necessità di prevenire gli abusi da parte di criminali sessuali e violenti. Alsalem è anche preoccupata per il divieto di divulgare, ricercare o indagare il sesso effettivo di una persona. Possono infatti essere comminate multe fino a 10’000 euro!

La nuova legge avrà effetti imprevedibili sulla libertà di espressione, di coscienza e di religione. Inoltre, l’assenza di un adeguato accompagnamento terapeutico spalanca la porta agli interventi di riassegnazione di genere sui bambini.

Il caso di Ginevra: solo uno fra tanti?

Andrea Geissbühler
Ex-Consigliera nazionale Bäriswil (BE)

Fin dalla sua fondazione, l’Associazione Iniziativa di protezione si impegna per il benessere di bambini e adolescenti. Cosa significhi benessere del fanciullo, lo dice l’articolo 3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che la Svizzera ha ratificato nel 1997 e posto in vigore nel marzo di quello stesso anno. La citata convenzione afferma testualmente: «In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.»

Un altro elemento chiave in questo ambito è l’articolo 9 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che stabilisce il principio secondo cui i minori non devono essere separati dai genitori.

È proprio riferendosi al benessere di fanciulli e adolescenti che la lobby LGBTQ+ sta tentando di forzare, in Svizzera, la cosiddetta «transizione sociale» (riassegnazione del sesso) di bambini e adolescent – si noti, a insaputa dei genitori. I genitori, quindi le persone di riferimento più vicine ai ragazzi che a scuola scelgono la «transizione sociale» assumendo nomi e pronomi o indossando abiti che non corrispondono al loro sesso biologico, dovrebbero tuttavia restare all’oscuro dell’avvenuta «transizione». Dei casi di transizione sociale occulta sono all’origine di una recente lettera di protesta inoltrata da alcuni genitori alla direttrice del dipartimento della sanità e Consigliera di stato del canton Zurigo Natalie Rickli.

Ad ogni buon conto, chi pensa che sia stato toccato il fondo si sbaglia di grosso, come mostra quanto recentemente avvenuto a Ginevra, dove, con il pretesto di tutelare il «benessere del fanciullo», l’autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) del cantone aveva sottratto all’autorità parentale una ragazza, nel frattempo sedicenne, che aveva manifestato un «disturbo dell’identità sessuale». La colpa dei genitori? Non erano d’accordo né con la «transizione sociale» a scuola, né con l’assunzione da parte della figlia di ormoni per bloccare la pubertà. ADF International, un’organizzazione per la protezione legale gratuita con sede a Vienna, sta nel frattempo assistendo i genitori ginevrini in lotta contro le autorità per riavere loro figlia.

Un caso, questo, che mostra in modo inequivocabile come l’ideologia transgender stia inquinando le nostre istituzioni e, in particolare, i nostri tribunali. Richiamo a riguardo un caso di giugno 2023, quando il Tribunale federale, presieduto da un giudice PS, aveva stabilito che il licenziamento di un insegnante, che si rifiutava costantemente di rivolgersi a una ragazza con il nome di ragazzo che aveva scelto e di usare per lei pronomi maschili, era ammissibile. Come se non bastasse, l’organizzazione lobbista Transgender Network Switzerland (TGNS) ha divulgato un opuscolo di 32 pagine dal titolo «Best-Practice-Leitfaden für eine Transition in Schule und Ausbildung» (Linee guida delle best practice per la transizione a scuola e negli istituti formativi). Ecco un esempio di domanda per gli insegnanti: «Una studentessa ha scelto di fare una transizione sociale. Cosa faccio se i genitori si oppongono?» Risposta: «In un caso del genere, raccomandiamo ai docenti o alla scuola di prendere contatto con TGNS per ottenere consigli e chiarire i margini di azione.»

Noi, però, siamo intenzionati a cambiare le carte in tavola: vi sono anche da voi dei casi di «transizione sociale», o siete a conoscenza di casi di divulgazione dell’ideologia transgender nella scuola frequentata dei vostri figli? Contattate oggi stesso l’Associazione Iniziativa di protezione (Tel. 061 702 01 00, info@iniziativa-di-protezione.ch) per ricevere un sostegno rapido e gratuito per il benessere – quello vero – di vostro figlio o vostra figlia.

Andrea Geissbühler, Ex-Consigliera nazionale, presidente
dell’Associazione Iniziativa di protezione, Bäriswil (BE)

Sempre più spesso, i libri illustrati per bambini relegano in secondo piano la famiglia naturale preferendovi i modelli di «famiglia» alternativi e ideologici della «diversità» caldeggiati dalla propaganda transgender. In un asilo nido di Lucerna, un padre di famiglia scopre persino informazioni sui metodi di inseminazione artificiale e sulla maternità surrogata, che è vietata in Svizzera. Indignato per quanto scoperto, si rivolge all’Associazione Iniziativa di protezione.

«Un bebè! Come nasce una famiglia» è il titolo del libro che un padre di famiglia trova in un asilo nido di Lucerna portandovi suo figlio. Ad insospettirlo non sono solo i colori dell’arcobaleno, ma anche il titolo del libro.

La «diversità» sociale è celebrata a tutto tondo nella pubblicazione. La costellazione familiare naturale uomodonna-bambini è minoritaria fra le dieci diverse forme di «famiglia» presentate. Le raffigurazioni comprendono un uomo single con un bambino e due donne single, una con un bambino, l’altra con dei gemelli. Vengono presentate anche coppie omosessuali maschili e femminili con bambino. Ciò che non può mancare in questa società della «diversità», sono
una donna con il velo e un buon numero di coppie interculturali dalle etnie più disparate. Il messaggio è chiaro: non servono più un padre e una madre per mettere al mondo dei bambini: bastano «un ovulo, uno spermatozoo e un utero»!

Il libro illustrato spiega che il bambino cresce «nella panica di una persona» e che viene «messo al mondo da una persona». L’eliminazione del concetto di «madre» è un atto profondamente misogino e ostile alla famiglia, che degrada inoltre la donna a macchina partoriente. Al tempo stesso, il linguaggio scelto suggerisce che il nascituro nel grembo materno non sia né un essere umano, né una persona.

Il libro ci dice anche che man mano che i bambini crescono, «alcune persone scoprono che il loro sesso biologico non è il sesso al quale sentono di appartenere» e che vi siano quindi persone che decidono di «allineare il loro aspetto esteriore a ciò che provano». Per i bambini, più nociva di così la propaganda transgender non può essere!

Persino la maternità surrogata, estremamente controversa e vietata in Svizzera (vedi riquadro), è descritta, in modo completamente acritico, come una semplice possibilità in più, diffondendo peraltro un messaggio politico dal significato totalmente incomprensibile ai bimbi di quella età.

Care lettrici, cari lettori, se scoprite macchinazioni ideologiche di questo tipo all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, vi preghiamo di informarne l’Associazione Iniziativa di protezione.

«Mi compro un bambino: lo squallido business delle madri surrogate»

Conferenza di Birgit Kelle
Sabato 9 novembre 2024, ore 14:00
Hotel Arte, Olten
Iscrizione: info@neuer-ruetlibund.ch

Birgit Kelle è giornalista, scrittrice e madre di quattro figli e nel panorama mediatico tedesco è molto richiesta quale esperta su temi relativi al genere e temi di politica riguardanti le donne e la famiglia.

Dr. Eithan Haim

Negli Stati Uniti impazza l’ideologia transgender. Le vittime sono spesso adolescenti ai quali viene reso fin troppo facile l’accesso alla chirurgia per il cambio di sesso, a volte anche a insaputa dei genitori. Medici critici lanciano l’allarme e parlano di mutilazione di adolescenti. In Svizzera non siamo ancora a questo punto, ma sempre più spesso vengono alla luce gli eccessi dell’ideologia transgender e le minacce che incombono sui minori nelle scuole e nelle cliniche.

In Texas, il coraggioso chirurgo Dr. Eithan Haim e la sua famiglia pagano a caro prezzo l’avere portato a conoscenza dell’opinione pubblica un programma medico transgender segreto che si rivolge a centinaia di minori dagli 11 anni in su. Alle 7 di una mattina di inizio giugno bussano alla sua porta tre Marshals americani pesantemente armati. La visita è intimidatoria: gli agenti notificano al Dr. Haim che è stato incriminato dal Dipartimento di giustizia USA dell’amministrazione Biden e che rischia una multa fino a 250’000 dollari e 10 anni di carcere.

Le spese legali del dottor Eithan Haim hanno nel frattempo superato i 300’000 dollari consumando tutti i suoi risparmi. Fortunatamente, una campagna di raccolta fondi gli ha permesso di racimolare quanto basta per coprire le spese processuali.1 La stima complessiva delle spese legali che dovrà sostenere supera però il milione di dollari.

Il Dr. Ethan Haim sottolinea che i «ragazzi» soffrivano di turbe mentali deliberatamente ignorate. Invece di svolgere accertamenti medici, ai ragazzi sarebbero stati prescritti bloccanti ormonali e terapie ormonali antagoniste, preparando la strada a interventi successivi come l’amputazione di parti sane del corpo, in sostanza vere e proprie mutilazioni. Egli rimprovera agli attivisti transgender di usare un anti-linguaggio inveritiero e rispondente solo a dettami ideologici. Una medicina di questo tipo non mira alla guarigione del paziente, bensì alla sua distruzione e si basa su falsità che nulla hanno a che vedere con la scienza medica.

Per il Dr. Ethan Haim è chiaro che lo scopo del dipartimento di giustizia è mettere in guardia i potenziali «informatori» dal mettere in discussione l’ideologia politica dominante e dire come stanno in realtà le cose, pena il trovarsi a fare i conti con il «pugno di ferro statale». L’incriminazione nei suoi confronti avrebbe pertanto il solo scopo di intimidire lui e altre persone stabilendo un esempio. Il dottor Haim, ad ogni modo, non ha nessuna intenzione di piegarsi ai dettami di questa ideologia.2

In California, Seth Stemen, membro dell’organo di vigilanza sulle scuole del Marysville Joint Unified School District, ha difeso a inizio agosto 2024 in un accorato discorso i diritti dei genitori denunciando gli attacchi che lo Stato porta alla famiglia. Al centro delle sue critiche vi era una legge firmata in luglio dal governatore democratico Gavin Newsom, la cui entrata in vigore è prevista il 01.01.2025. La legge vieta alle scuole di informare i genitori dell’eventuale decisione di un allievo o un’allieva di usare un nome o un pronome di sesso opposto. Se, ad esempio, Tim improvvisamente vuole essere chiamato Tina e i pronomi e gli aggettivi che lo riguardano devono essere tutti al femminile, la scuola potrà avviare il processo di transizione sociale di genere anche a insaputa dei genitori, i quali possono essere informati solo con il consenso del minore.

Secondo Seth Stemen, la transizione sociale di genere può portare alla prescrizione di bloccanti della pubertà e di terapie ormonali antagoniste per poi arrivare anche a mutilazioni fisiche e psichiche degli adolescenti. Per ragioni ideologiche, gli interventi di «cambio del sesso» sono eufemisticamente chiamate «operazioni di riassegnazione del sesso».

Un giornalista, evidentemente contrariato, aveva qualificator di «odiosa» la presa di posizione di Seth Stemen, definendolo «transfobico», «estremista di destra» e «preoccupato solo per il suo Dio».

Seth Stemen

Possiamo partire dal presupposto che siano migliaia, ad oggi, negli Stati Uniti, le scuole che non informano più i genitori se il loro figlio o la lora figlia cambia il proprio genere sociale. Ciononostante, in California la lotta per i diritti dei genitori continuerà imperterrita, afferma il gruppo d’azione «California Family Council». Le voci delle famiglie non dovrebbero essere messe a tacere in politica e nelle aule di scuola.

In Svizzera, una coppia di genitori ha informato l’Associazione Iniziativa di protezione che nella scuola frequentata da loro figlio, nel canton Zurigo, si era proceduto, a loro insaputa, alla modifica del suo genere sociale. Scioccati per l’accaduto, hanno perso talmente fiducia nella scuola pubblica da decidere di iscrivere il figlio a una scuola privata.

A inizio anno, nove genitori avevano lanciato gravi accuse in una lettera indirizzata alla direttrice del dipartimento della sanità di Zurigo Natalie Rickli e al medico cantonale Dr. Christiane Meier. Al centro delle critiche, la Clinica per la psichiatria e la psicoterapia degli adolescenti (KJPP) di Zurigo e la sua vicedirettrice Dagmar Pauli. Il Gruppo di genitori, costituitosi nell’associazione «Verein für einen angemessenen Umgang mit Fragen zum Geschlecht bei
jungen Menschen» (AMQG/AUFG, in italiano «Associazione per un corretto trattamento delle questioni inerenti al genere nei giovani»), critica in particolare che a riguardo dei loro figli non siano state approfondite problematiche di ordine psichico prima di porre la diagnosi di disturb dell’identità sessuale. Inoltre, la subitanea transizione di genere è stata «raccomandata ed eseguita» dai medici e dai terapisti della clinica «senza il coinvolgimento dei
genitori». La clinica avrebbe inoltre esercitato pressioni sostenendo che altrimenti il minore avrebbe potuto commettere suicidio (servizio investigativo della SRF del 17.01.2024).

Elon Musk, CEO di Tesla, tra i suoi dodici figli ne ha uno che si definisce donna trans. Citazione di Musk: «Mio figlio è stato ucciso dal ‹virus woke-mind›». Musk afferma di essere stato ingannato quando a suo tempo aveva firmato i documenti per Xavier e che nel seguito sarebbe anche sorta molta confusione. Gli sarebbe infatti stato detto che suo figlio avrebbe potuto suicidarsi. Oggi suo figlio non vuole più avere nulla a che fare con il padre. Si chiama Vivian Jenna Wilson ed ha 20 anni.

L’Associazione Iniziativa di protezione si impegna a garantire negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole dell’obbligo che non vengano dispensati contenuti didattici che inducono bambini e adolescenti a intraprendere un percorso transgender fatto di «transizione sociale, bloccanti della pubertà, terapie ormonali antagoniste e amputazione di parti sane del corpo».

Il 16 agosto 2024, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta del governo Biden-Harris di modificare in una legge federale («Title IX») il significato della parola «genere» affinché includesse il concetto di «identità di genere». «La radicale ridefinizione del genere da parte del governo Biden-Harris minaccia la sicurezza e la sfera privata degli allievi», ha dichiarato un rappresentante di Alliance Defending Freedom (ADF), una ONG che si impegna a favore della libertà di religione e di opinione e per i diritti dei genitori.

1https://www.givesendgo.com/texas_whistleblower
2Dr. Eithan Haim, Texas Children’s Hospital Exposed for Illegal Gender Affirming Care, The Jordan B. Peterson Podcast N. 459

I propagandisti della sessualizzazione precoce agiscono senza alcuna base scientifica, sostiene il Prof. Dr. Jakob Pastötter. Il rinomato sessuologo contesta l’idea che i bambini siano «esseri sessuali dalla nascita», un’affermazione che, secondo lui, spianerebbe la strada agli abusi sui minori.

Le affermazioni del Prof. Pastötter che citiamo nel seguito sono tratte da un’intervista rilasciata il 29 agosto 2024 durante la trasmissione «Polit-Talk» su Hoch2 TV (vedi anche il codice QR qui sotto).

Dr. Philipp Gut: Prof. Pastötter, la sessualizzazione precoce è un tema scottante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene che l’essere umano è un «essere sessuale» sin dalla nascita, un’affermazione che molti danno per scontata e alla base di una dottrina che organizzazioni lobbistiche portano nelle scuole e persino nelle istituzioni prescolastiche. Il centro specializzato grigionese Adebar offre, ad esempio, corsi di educazione sessuale per la scuola dell’infanzia affermando che i contenuti sono completamente innocui. Qual è il suo parere di sessuologo in merito?

Prof. Dr. Jakob Pastötter: Parto dal presupposto che è senz’altro un bene il non brancolare nel buio in tema di sessualità. Tuttavia, praticamente tutto ciò che viene proposto oggi nel campo della pedagogia sessuale è così poco scientifico da far rabbrividire. Si parla continuamente di scienza, ma di scientifico non c’è nulla. Quasi nessuna delle affermazioni che fanno OMS, International Planned Parenthood Federation, Fondazione Salute sessuale Svizzera, Pro Familia in Germania e numerosi pedagoghi sessuali ha anche solo lontanamente una legittimazione scientifica. La scienza è assente. Iniziamo dall’affermazione secondo la quale esistono dei «diritti umani sessuali». Si tratta, in realtà, di una trovata pubblicitaria della fine degli anni ‘90, quando la World Association of Sexology, poi ribattezzata in World Association of Sexual Health (Associazione Mondiale per la salute sessuale, una denominazione che le conferisce un tocco di serietà) si è seduta con un bel bicchiere di vino in mano e ha partorito l’idea dei «diritti umani sessuali» facendo affermazioni prive di riscontri scientifici.

Dr. Philipp Gut: Pedagoghi sessuali chiedono pubblicamente «stanzette della masturbazione negli asili nido» e spiegano a bambini in età prescolare che è possibile cambiare il proprio sesso come le calze. Cosa ne pensa, e che effetti produce tutto ciò sui bambini?

Prof. Dr. Jakob Pastötter: Anzitutto direi che si tratta di un modello di affari brillante: si fa credere alla gente che l’attività messa in piedi è importante e meritevole di essere finanziata, se si ha a cuore la felicità e il benessere delle future generazioni. Gli interventi proposti, del resto, si giustificano per il fatto che un’educazione sessuale precoce preverrebbe gli abusi sessuali. Ma scherziamo? Non esiste un solo studio scientifico che dimostri questo legame. Al contrario, in veste di consulente di persone che hanno subito abusi ed essendo perfettamente consapevole delle modalità con le quali viene proposta in modo mirato una certa forma di sessualità, dico che le linee guida proposte rientrano nella categoria del «grooming».

Dr. Philipp Gut: In altri termini?

Prof. Dr. Jakob Pastötter: Il «grooming» è l’ottenere la fiducia dei bambini, per poi dire loro cosa devono fare, anche con i loro genitali. E soprattutto fare loro credere che si tratta «di una cosa buona, una cosa bella» e magari finire dicendo «ti aiuto io». Non si tratta di una mia invenzione, infatti le proposte vanno nella direzione di incoraggiare genitori e insegnanti ad aiutare, manualmente, anche i più piccoli a scoprire la loro sessualità, anche se in un bambino la sessualità o tirarsi il lobo dell’orecchio sono più o meno sullo stesso piano. Per queste persone, tuttavia, la sessualità è anzitutto un’esperienza al servizio del proprio soddisfacimento personale, per il quale vogliono coinvolgere altre persone. Fa specie, in ogni caso, che i pedagoghi sessuali non recepiscano in alcun modo la psicologia dello sviluppo. Non sembrano avere alcuna idea dei fattori determinant nella crescita di un bambino.

Il Prof. Dr. Jakob Pastötter è presidente della società tedesca per la ricerca sessuale nel campo delle scienze sociali. Le sue affermazioni sono tratte da un’intervista rilasciata al dottor Philipp Gut nella trasmissione «Polit-Talk» dell’emittente HOCH2 TV il 29 agosto 2024. HOCH2TV offre regolarmente contributi critici sugli eccessi della sessualizzazione precoce e sulla follia gender. Trovate l’intera conversazione con il Prof. Dr. Pastötter inquadrando il seguente codice QR o al link indicato sotto.

Prof. Dr. Jakob Pastötter: «L’educazione sessuale precoce non previene gli abusi, al contrario».

Con il codice QR accedete direttamente al minuto 31:06: «Sessualizzazione precoce psedo-scientifica & grooming».

Trovate l’intervista completa qui: https://youtu.be/UjunyM3QzwM

Lobbisti LGBTQ+ che insegnano educazione sessuale ai bambini? No grazie!

Andrea Geissbühler
Ex-Consigliera nazionale Bäriswil (BE)

Qualche settimana fa, nove parlamenti cantonali sono stati investiti da una vera e propria ondata di interpellanze presentate da cerchie della lobby LGBTQ+. A originarla il caso di un docente zurighese di Pfäffikon, che sarebbe stato licenziato a causa della sua omosessualità. Secondo i media, tuttavia, il caso sarebbe piuttosto da ricondurre a lezioni di educazione sessuale non consone all’età.

In veste di presidente dell’Associazione Iniziativa di protezione, mi impegno affinché non diventino vincolanti in Svizzera gli standard dell’OMS basati su una «educazione sessuale olistica». Ci impegniamo inoltre a fare in modo che nell’ambito della scuola l’educazione sessuale, basata su fatti biologici e consona all’età, rimanga di competenza dei Cantoni.

Nel caso di Pfäffikon, i genitori hanno mosso critiche all’educazione sessuale impartita da un docente dichiaratamente omosessuale poiché questi durante una lezione avrebbe incoraggiato gli allievi a masturbarsi a casa. Il caso ha suscitato l’indignazione dei genitori e portato al licenziamento del docente. Sui media ne è seguita una reazione in cerca di eguali nella altrimenti pacifica Svizzera.

Ma non è tutto: in risposta al licenziamento del docente, le organizzazioni lobbiste LGBTQ+ Pink Cross, LOS (organizzazione lesbiche svizzere) e Transgender Network Switzerland, hanno presentato, insieme a parlamentari dell’area rossoverde, interpellanze politiche in nove cantoni per affrontare presunte «discriminazioni contro i queer in ambito scolastico».

Proponiamo qui alcuni estratti dell’interpellanza presentata nel Gran Consiglio di Zurigo delle consigliere cantonali socialiste, della Lista Alternativa e dei Verdi, dal titolo «Educazione sessuale e protezione contro la discriminazione»: «Come si garantisce che tutte/i le/gli allieve/allievi ricevano un corso di educazione sessuale al passo con i tempi, olistico e professionale, nonostante le pressioni esercitate da cerchie fondamentaliste? E poi: «Quali organizzazioni specializzate nell’ambito dell’educazione sessuale sostiene finanziariamente ad oggi il cantone, rispettivamente, con quali di queste collabora?»

Secondo le associazioni mantello LGBTQ+, è necessaria la «professionalizzazione dell’educazione sessuale» e mettere a disposizione «risorse finanziarie sufficienti per le organizzazioni specializzate preposte». Quali «organizzazioni specializzate» debbano essere considerate e farsi largo nelle nostre aule di scuola a spese dei contribuenti è emerso molto rapidamente nei resoconti forniti dai media: ABQ, COMOUT e queeres ah&oh, tutte organizzazioni facenti capo ad ambienti LGBTQ+.

Le interpellanze, tutte dello stesso tenore, hanno perciò un solo obiettivo: fare entrare dalla porta di servizio, nelle aule di scuola svizzere, la «educazione sessuale olistica» secondo gli standard dell’OMS e foraggiare en passant la lobby LGBTQ+ con i soldi dei contribuenti. L’Associazione Iniziativa di protezione ha le idee chiare in merito e dice: no grazie! Continuiamo invece a sostenere una educazione sessuale consona all’età basata su fatti biologici.

Attendiamo ora con trepidazione le risposte dei rispettivi governi cantonali. Vi faremo sapere se i granconsiglieri dei Cantoni di Argovia, Basilea campagna, Basilea città, Berna, Grigioni, Lucerna, Soletta, Svitto e Zurigo vogliono fare entrare nelle aule di scuola organizzazioni lobbiste LGBTQ+, nonostante il personale docente, composto da persone che godono della fiducia di allieve, allievi e genitori, sia molto più idoneo.

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Andrea Geissbühler, Ex-Consigliera nazionale,
presidente dell’Associazione iniziativa di protezione, Bäriswil (BE)